Da quando questo blog è stato pubblicato, un mese fa, ne sono state dette di tutti i colori. Che non è abbastanza democratico, perche’ basato su una tecnologia non del tutto accessibile e talvolta scritto in inglese o con un linguaggio unfriendly (appunto), che è troppo veloce nel suo rinnovarsi quotidiano tanto che i (pochi) affezionati lettori non riescono a starvi dietro, che è poco polite, arrogante e contenitore di eccessiva e gratuità aggressività, che non serve a nulla. Ne sono stati messi in discussione lo stile, il linguaggio, le citazioni, la funzione e persino l’ appartenenza ideologica. Commenti sui temi trattati pero’ pochi, pochissimi. Dunque è d’obbligo per me riflettere sul motivo che mi spinge a continuare. Lo faccio perche’ questo blog è al contempo una lavagna di appunti, un taccuino e un tentativo di disvelamento (molto personale) rispetto a questioni inerenti le pratiche di cura nel mondo della afasia. Ritengo infatti che queste DEBBANO essere condivise anche e soprattutto da coloro che direttamente o indirettamente vi partecipano (i cosiddetti pazienti/clienti o familiari) il cui giudizio è più fondato se sono pazienti/clienti “istruiti”. Il sito Aphasia Forum nasce a questo scopo, così come il Progetto Autobiografia e la Comunità Online. Come Illich, penso che il recupero dell’autonomia personale sia il frutto di un’azione politica tesa a consolidare un risveglio etico, che smascheri “il mito secondo cui il progresso tecnico imporrebbe di risolvere i problemi umani mediante l’applicazione di principi scientifici, il mito del vantaggio che si ricaverebbe da una maggiore specializzazione del lavoro e dal moltiplicarsi di manipolazioni arcane, e il mito che Ia crescente dipendenza dal diritto di accedere a istituzioni impersonali sia meglio della fiducia dell’uno nell’altro” .
Memento
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