Nel 1995 il regista Lars Von Von Trier, insieme ad altri, creò un manifesto di dieci regole con i criteri per girare un film. Le regole del Dogma ’95 volevano rendere il cinema libero da effetti speciali e budget milionari. Recentemente in Italia è nato il Dogma Televisivo, progetto basato su un decalogo che indica i dieci dettami principali da seguire quando si vuole proporre un modo diverso di fare televisione. Perche’ non pensare anche noi qualcosa di differente, nell’ambito delle Associazioni o degli Enti cui apparteniamo o delle iniziative rivolte a persone con afasia, cui partecipiamo a vario titolo? Immaginiamo una alternativa consapevole e significativa, che affermi un punto di vista rigoroso rispetto ai diritti dell’individuo e contemporaneamente sperimenti nuovi linguaggi. Qualcosa tipo la Carta dei Diritti sulla Comunicazione ma più pratico, piu’ concreto… qualche cosa tipo:
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SI’ ALLA PARTECIPAZIONE DIRETTA DELLE PERSONE AFASICHE E DEI FAMILIARI ALLE DECISONI POLITICHE DELL’ORGANIZZAZIONE (…e non solo finte partecipazioni ad organi collegiali)
- NO A LINGUAGGI GHETTIZZANTI. E’ VIETATO SPECULARE SUL DISAGIO E LA SOFFERENZA DELLA PERSONA CON AFASIA E DELLA FAMIGLIA PER LA RICHIESTA DI FONDI (vedi post In Italia c’è qualcuno che pensa di “gestire” l’Afasia)
- TUTTO CIO’ CHE ACCADE NEI GRUPPI TERAPEUTICI DEVE ESSERE CONCORDATO DIRETTAMENTE CON LA PERSONA CHE DEVE RICEVERE ADEGUATA INFORMAZIONE E PRESTARE UN CONSENSO INFORMATO
- NO ALLE PRESTAZIONI STRAPAGATE DA PARTE DI PROFESSIONISTI (riabilitatori, neuropsicologi, medici, maghi, arteterapeuti, osteopati, pranoterapeuti, omoepoati ecc. ecc.; ci giunge voce troppo spesso di richieste esorbitanti da parte di sedicenti “esperti”)
Questo, tanto per dire. A voi cos’altro viene in mente?