Ogni giorno arrivano un sacco di mail, fra parenti che chiedono consigli, tesisti/e logopedisti o psicologi che chiedono documentazione ed enti che offrono formazione. Ieri mi ha colpito molto il titolo di un Convegno e ancor di più il nome dell’Ente proponente. Il convegno si svolgerà a febbraio a Napoli e si chiama “Dalla Terapia all’Evoluzione di coscienza: un nuovo modo di intendere la relazione d’aiuto“, quinto Convegno Nazionale della SIAF Societa’ Italiana Armonizzatori Familiari, Counselor, Counselor olistici e Operatori Olistici.
A parte l’aver scoperto questa nuova figura dell’Armonizzatore Familiare, ho trovato interessante la lettura del breve abstract sul Congresso, nel quale Il Dr. Valerio Sgalambro promette di affrontare criticamente il tema della “prevenzione alla terapia”, parla di commercio della malattia
“Proviamo ad immaginare nuove possibilità ed altri orizzonti, in grado di liberare tutti noi dagli angusti giochi di potere, dalla logica dell’autoreferenzialità e del favoritismo cieco nei confronti di arcaici paradigmi e dalle appartenenze ad elite medioevali che finiscono per rendere l’essere umano come una merce di scambio, un compratore di farmaci, un fruitore di servizi terapeutici. Se veramente siamo noi gli artefici della nostra realtà, allora possiamo immaginare una realtà diversa in cui le persone abbiano meno bisogno di ammalarsi. I lavori di queste due giornate verteranno sulla ricerca di nuove possibilità di superare lo stato di malattia, sulla riprogettazione positiva di nuovi modelli di relazione d’aiuto che implichi maggiore responsabilità da parte del cliente in linea con paradigmi più etici e sappia restituire all’uomo la sua Sovranità”.
Che dire?
A parte che seguire tutti in Congressi è impossibile per ovvie ragioni economiche e di tempo, sarei proprio curiosa di conoscere persone e professionisti che si pongono in modo così critico e coraggioso rispetto al tema dell’autoreferenzialità dei professionisti della cura.
Mi è venuto in mente Knock, ovvero il trionfo della medicina, di Jules Romains, di cui mi ha sempre parlato mia madre per mettermi sull’avviso. Racconta di un giovane Dr. Knock che prende il posto del medico condotto del villaggio, in un luogo in cui tutti paiono godere ottima salute il che non lo rallegra.
(da Wikipedia) Appena arrivato al paese fa così annunciare che si rende disponibile per consultazioni gratuite il lunedì. Consultazioni che si rivelano essere ben presto fruttuose: Knock è abilissimo nell’insinuare nel suo interlocutore l’idea di essere in realtà ammalato e di aver bisogno del suo aiuto. Riesce a instaurare per tutti una terapia di lungo corso, facendo affari col farmacista del paese Mousquet e trasformando il municipio in una clinica. I malati vengono anche dalle contrade vicine, nonostante le cifre che Knock è arrivato a chiedere. Parpalaid, venuto a sapere dei movimenti di pecunia a Saint-Maurice, torna da Knock tre mesi dopo, tentando di riottenere il suo vecchio posto, ma la forza oratoria di Knock convince lo stesso Parpalaid di essere ammalato, ottenendo di farsi curare.
Beh, io sono contenta se qualcuno lavora a convincermi del contrario. Abbiamo proprio bisogno di Armonia. Più Armonia e meno farmaci. Più vita e meno Terapia o meglio Terapie per la vita e non vite per la Terapia….vedo ancora troppa gente che segue percorsi riabilitativi DA ANNI e quando chiedi loro: per cosa state lavorando? Con quali finalità? Quali sono gli obiettivi? Ti guardano e non sanno che dire.
Nella migliore delle ipotesi hanno bisogno di Relazioni felici, nella peggiore delle ipotesi sono vittime inconsapevoli di un detto crudo e spesso veritiero: money talks. E’ triste, ma è così.