Per questo motivo c’e’ chi ha progettato una terapia basata sull’utilizzo del telefono con un terapeuta animato “virtuale”.
Ora, quando un sistema non è più in grado di affrontare e risolvere i problemi vitali della collettività, le alternative sono solo due: o crolla o si trasforma. Morin ci suggerisce un cambio di paradigma, una metamorfosi del modo di pensare.
Sempre lui sostiene che “la società umana ha straordinarie capacità di rigenerarsi, di regredire da uno stato di eccessiva gerarchizzazione e burocratizzazione verso una condizione originaria, da cui liberare le sue straordinarie possibilità creatrici”.
Mi chiedo se sia questa la strada. D’altra parte non ho risposte. Quando una persona è sola a vivere una condizione difficile come l’ afasia, qualsiasi cosa è meglio del niente? E’ davvero cosi’?