L’amica Giuliana, del Gruppo Italiano Studi Afasia, mi segnala la singolare iniziativa dei medici e infermieri dell’Istituto tumori Pascale di Napoli. Questi hanno posato per un calendario che li ritrae nell’esercizio delle loro attività…in mutande. Lo slogan “Senza di te la ricerca è nuda” enfatizza la necessità di fornire sostentamento economico ad un settore importante della sanità e cioé la ricerca. Ma l’iniziativa è suggestiva anche da un altro punto di vista. Nel calendario, che sta riscuotendo un certo successo, osserviamo medici e infermieri SENZA divisa d’ordinanza e pazienti vestiti…un ribaltamento di ruoli che in un primo momento diverte e poi fa riflettere. Cosa vuol dire spogliarsi del camice? Mostrarsi senza difese, per come si è? E cosa significa farlo mentre l’altro davanti a te è vestito di tutto punto? Sono in gioco i ruoli, il potere, le ammissioni di debolezza, la propria capacità di identificarsi nell’altro reso debole non solo dalla malattia ma anche dalla perdita di potere sociale oggettivamente legata all’essere “malato” (e dunque non performante) nella nostra società competitiva. Quali riflessioni?
Durante il Meeting italiano del Progetto Laph abbiamo conivolto i partner stranieri in un Laboratorio Teatrale sul “Disvelamento del Clinico”. Hanno aderito senza difficoltà, pur non avendo alcuna esperienza in ambito teatrale, mostrando alti livelli concentrazione ma anche disponibilità a mettere in discussione il proprio ruolo.
Sarebbe stato possibile farlo con omologhi italiani ? Gli stessi che discettano nei corsi o congressi sulla afasia ? C’è qualcuno all’ orizzonte? Che batta un colpo? Qualcuno che vive il nostro tempo? O forse siamo condannati ad accontentarci di chi riabilitando “i disturbi del lessico” o “i disturbi sintattici” non potrebbe MAI levarsi il camice?
Nudi in corsia
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