“Il maternage ha come immagine di partenza la persona adulta (una madre per esempio) con un bambino in braccio. Il maternage è la possibilità di avere in braccio un bambino avendo nel proprio corpo, attivi, gli elementi sensoriali che permettono di fare un’operazione tesa tra due poli, il contenimento (che impedisce al bambino di squilibrarsi, di cadere, di farsi male) e l’autonomia…. E’ un atteggiamento, è una richiesta tacita a cui si può dare una risposta con un gesto, un sorriso, lo spostamento di un oggetto fatto per quella persona. E’ riconoscere un bisogno, può essere un attimo” (A.Canevaro).Non è che io sia necessariamente contraria al “Maternage” come declinazione della relazione nel quotidiano, ma facciamoci un regalo: lasciamo a TUTTI il grande privilegio di prendersi cura di se’ e degli altri.
Anche alle persone con Afasia, Soprattutto alle Persone con Afasia.
Poiche’ non sentirsi piu’ utili per se’ e per gli altri è il vero dramma mentre è il prendersi cura che cura e produce effetti utili…
Anche alle persone con Afasia, Soprattutto alle Persone con Afasia.
Poiche’ non sentirsi piu’ utili per se’ e per gli altri è il vero dramma mentre è il prendersi cura che cura e produce effetti utili…
sono assolutamente d’accordo con alessandra che è il prendersi cura di sè e dell’altro che da senso alla vita o in altre parole che cura, ma..l’afasico si prende ancora cura degli altri, oppure, oppresso da ciò che lo travolge, non riesce più a vedere oltre a sé? come sempre la risposta sarà individuale, come sempre troveremo l’afasico che ha trovato un equilibrio e colui che invece vive in modo ansiogeno e quindi sarà incapace di prendersi cura di altri da sé.